È proibito è una poesia di Alfredo Cuervo Barrero che spesso viene erroneamente attribuita a Pablo Neruda. Vi propongo una curiosità (fonte: https://www.larivistaintelligente.it/non-lo-diceva-neruda/) riguardo a questa posia. “È proibito” (Queda prohibido) si sa, con precisione, che apparve per la prima volta il 23 luglio del 2001 sul sito, chiuso ormai da tempo, deusto.com. Il suo autore è Alfredo Cuervo Barrero, nato a Barakaldo, in Spagna. A causa delle oltre ventimila citazioni per l’egoista poeta cileno, del povero Alfredo nulla si sa di più, non essendosi ancora guadagnato gli onori di una pagina Wikipedia, se non che all’epoca della pubblicazione aveva ventun’anni. La diffusione, sotto il nome di Neruda, fu così rapida da sorprendere anche l’autore autentico. Barrero era in buona fede e all’oscuro di tutto. A conferma di ciò ancora si ritrova, tra le pieghe della rete, una pagina che ripubblica una mail inviata dal Barrero in persona a un sito di pubblicazioni letterarie con il seguente inatteso, e quasi commovente, appello: «Vi invio questa mail, in relazione a un poema che avete sulla vostra pagina dal titolo Queda Prohibido attribuito a Neruda, per dirvi che appartiene ad Alfredo Cuervo Barrero. Come prova della mia proprietà vi dico che il poema è registrato a mio nome nel Registro de Propiredad Intelectual de Vizcaya (Pais Vasco, Espana), al n° di iscrizione BI-13-03. La fondazione Neruda ne ha già negato l’appartenenza, inviate una mail per averne conferma. (…) altrimenti come vi spiegate che una poesia tan hermosa non si trovi in rete prima del 2001? (…) in ogni caso le versioni che circolano non sono come l’originale, sono dei riassunti, qui vi allego il testo autentico se vorrete pubblicarlo. Un saluto, Alfredo». Miracolo della rete, uno sconosciuto ragazzo ventenne che si difende dagli abusi di Neruda, chissà invece cosa avrebbe dato Salieri se lo avessero scambiato per Mozart? […]
È proibito di ALFREDO CUERVO BARRERO
È proibito piangere senza imparare,
svegliarti la mattina senza sapere che fare
avere paura dei tuoi ricordi.
È proibito non sorridere ai problemi,
non lottare per quello in cui credi
e desistere, per paura.
Non cercare di trasformare i tuoi sogni in realtà.
È proibito non dimostrare il tuo amore,
fare pagare agli altri i tuoi malumori.
È proibito abbandonare i tuoi amici,
non cercare di comprendere coloro che ti stanno accanto
e chiamarli solo quando ne hai bisogno.
È proibito non essere te stesso davanti alla gente,
fingere davanti alle persone che non ti interessano,
essere gentile solo con chi si ricorda di te,
dimenticare tutti coloro che ti amano.
È proibito non fare le cose per te stesso,
avere paura della vita e dei suoi compromessi,
non vivere ogni giorno come se fosse il tuo ultimo respiro.
È proibito sentire la mancanza di qualcuno senza gioire,
dimenticare i suoi occhi e le sue risate
solo perché le vostre strade hanno smesso di abbracciarsi.
Dimenticare il passato e farlo scontare al presente.
È proibito non cercare di comprendere le persone,
pensare che le loro vite valgano meno della tua,
non credere che ciascuno tenga il proprio cammino
nelle proprie mani.
È proibito non creare la tua storia,
non avere neanche un momento per la gente che ha bisogno di te,
non comprendere che cio’ che la vita ti dona,
allo stesso modo te lo puo’ togliere.
È proibito non cercare la tua felicità,
non vivere la tua vita pensando positivo,
non pensare che possiamo solo migliorare,
non sentire che, senza di te,
questo mondo non sarebbe lo stesso.
non sentire che, senza di te, questo mondo non sarebbe lo stesso.